Un giorno come gli altri, o quasi

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  1. SaraBlackWings
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    In un epoca lontana, all'incirca un secolo fa, il regno di Mitrin era un luogo pacifico, dove la gente viveva felice e senza preoccupazione. Mitrin era governato da un re giusto: Astion. Egli era il più grande re mai visto, governava con giustizia ed equità e la corruzione non esisteva. Ma quella pace presto fu interrotta bruscamente. Il re del regno di Narit, Farastor, aveva la mente offuscata da un unico pensiero: il potere. E questa sua sete insaziabile lo portò a dichiarare guerra al regno di Mitrin. Le due immense forze si scontrarono in battaglie ferocissime, una per proteggere la pace e l'altra per distruggerla. Ma purtroppo, ben presto le forze di Mitrin vennero meno poiché non era preparata ad una guerra di quella portata e la sconfitta era ormai vicina, vicinissima... Eppure qualcuno si schierò dalla parte della giustizia al fianco di re Astion. Le leggende parlano di una donna bellissima, alcuni dicono che era un angelo sceso dal celo, che impugnando due grandi scimitarre bianche scese in guerra e ne ribaltò le sorti. Questa donna, o angelo, oggi è conosciuta con il nome di Spada Rossa poiché ogni volta che un nemico cadeva le sue spade si ricoprivano di sangue diventando rosse. Però la fine di questa storia è tutt'altro che lieta. Dopo molte battaglie vinte da parte del regno di Mitrin grazie alla Spada Rossa, la speranza tornò a vivere e gli uomini tornarono a combattere con più vigore, perché vedevano la luce oltre a tutta quella morte. Ma un giorno la Spada Rossa non si presentò sul campo di battaglia e da allora nessuno la vide più... Gli uomini persero quella sottile speranza a cui si erano aggrappati e la guerra fu persa. Il regno di Mitrin fu conquistato il re Astion venne fatto prigioniero e ucciso. Re Farastor prese il potere di ben due regni che sotto il suo dominio corrotto divennero sempre più poveri e le persone che ne facevano parte furono distrutte interiormente da quella disperazione e dalla consapevolezza che il passato ormai non era altro che un ricordo, seppure bellissimo ma sempre e solo un ricordo...

    Logan stava lavorando come al solito nella locanda di Jonny. Ci lavorava da quando perse i suoi genitori ed era ancora un ragazzino, ora aveva 17 anni e quel giorno era proprio come gli altri. Andò verso un tavolo dove erano sedute delle guardie e poggiò cinque boccali di birra e tornò al bancone e iniziando a pulire. Mentre svolgeva il suo lavoro mandava occhiate truci ai soldati di continuo non riesco proprio a sopportarli pensò tra sé e sé. Dalla porta di dietro entrò un omone altro e grosso con una bella pancia su cui era legato un grembiule sporco di farina, il vecchio Jonny si avvicino al bancone e velocemente mollò uno scappellotto sula nuca di Logan <<ahi!>> <<smettila di guardarli così, non voglio problemi nella mia locanda>> Logan fece una smorfia e mormorò piano <<maledetto vecchio>> ma non protestò, Jonny aveva ragione non valeva la pena di creare problemi. Ad un certo punto i soldati, visibilmente ubriachi dopo l'ennesimo bicchiere di birra iniziarono a parlare ad alta voce <<...AHAHAHA! già lo ricordo benissimo, aveva una faccia da idiota, sembrava che gli occhi gli volessero uscire fuori dalle orbite! AHAH>> disse uno tra grandi risate <<già secondo me se l'era fatta addosso AHAHA>>, <<era solo feccia abbiamo fatto bene a toglierlo di mezzo!>> <<ma il più bello è che suo padre non ha mosso un dito nonostante avesse assistito a tutta la scena! AHAHAH!>> Logan a quel punto non ce la fece più ed afferrò un coltello e si buttò in avanti, ma fu bloccato da Jonny che cercava di tenerlo fermo <<calmati ragazzo!!>> le altre persone nella locanda fecero finta di nulla e ignorarono completamente la faccenda per paura di essere coinvolti. Alcuni soldati invece erano troppo ubriachi per capire cosa stava succedendo mentre altri che lo capivano benissimo non facevano altro che guardare e sogghignare per prendersi beffe di Logan. All'improvviso si sentì un forte tonfo, la porta era stata aperta con forza, e l'attenzione di tutti si spostò all'ingresso della locanda. Qualcuno, in un grosso mantello nero e con un cappuccio che gli coprivano sia il corpo che il volto, era appena entrato. Questo senza badare agli sguardi di tutti e senza interessarsi alla situazione di Logan, che era ancora bloccato da Jonny, andò a sedersi al bancone. Il proprietario della locanda si voltò verso il ragazzo che stava trattenendo e disse a bassa voce <<logan, per favore mantieni la calma! non voglio vederti ammazzato solo perché hai problemi a controllarti! a tutti fa male quello che hanno appena detto, ma non agire senza pensare buttando così la tua vita!>> Jonny aveva ragione ancora... ma la rabbia in Logan non accennava a sbollire... <<siediti per un pò e ritrova il senno, ci penso io ai clienti>> Il ragazzo annuì poggiò il coltello sul bancone e si sedette su una sedia lì vicino mentre Jonny si avvicinava al tizio misterioso <<cosa le porto signore?>> chiese con un sorriso <<del latte di capra>> Dalla voce sembrava una donna <<subito>> mentre il vecchio preparava quello che gli era stato chiesto due guardie si alzarono e si avvicinarono alla donna col mantello <<ehi bella, perché non ci fai vedere il volto? Noi vorremmo divertirci un pò con te>> dissero sghignazzando. Logan alzò la testa e li fissò con estremo disprezzo se si azzardano a toccarla li faccio fuori, se posso salvare qualcuno sarò ben felice di dare la mia vita pensò mentre si riavvicinava al coltello. Jonny passò il bicchiere con il latte di capra alla ragazza che lo prese e bevve ignorando completamente i soldati che rimasero interdetti. <<ehi! non ci ignorare sgualdrina!>> l'uomo che aveva appena parlato allungò una mano per afferrare il cappuccio della donna. Logan afferrò immediatamente il coltello e si preparo a scattare, ma fu troppo lento. La donna che un attimo prima stava seduta a bere, ora era in piedi difronte al soldato, con il braccio teso a mantenere una grossa scimitarra splendente bianca puntata sulla gola dell'uomo, che era rimasto immobile con il braccio ancora in avanti. Erano tutti interdetti, anche Logan che stringeva il suo coltello. Il cappuccio della donna scivolò all'indietro e finalmente poterono vedere il suo volto: aveva dei capelli ricci e neri, i boccoli cadevano come fossero molle, aveva un naso piccolo che però era perfetto nell'armonia di quel viso stupendo e labbra carnose. Ma la cosa che più impressionava di quel volto erano gli occhi: azzurri, molto chiari con venature bianche, che sembravano ghiaccio e congelavano chiunque li guardasse. Era bellissima... Logan rimase senza fiato e anche gli altri nella sala, persino il soldato, che non avrebbe mai tollerato un affronto simile, non disse nulla. La ragazza, che sembrava avere più o meno l'età di Logan si voltò verso Jonny e disse con voce decisa <<sto cercando un posto dove stare per la notte, avete una camera per me?>> Il vecchio in un primo momento rimase come incantato, poi si riprese e rispose <<c-certo!>> e le diede delle chiavi <<logan accompagna la nostra ospite alla sua camera>> Logan posò immediatamente il coltello e si avviò per le scale <<seguitemi, vi faccio strada>> la ragazza rinfoderò la sua spada e il suo splendore sparì sotto il mantello nero, allora fece per seguire il ragazzo ma il soldato che prima la importunava disse <<dove pensi di andar...>> non finì la frase che uno dei suoi compagni lo bloccò <<lasciala andare non vedi che non è una persona normale!>> l'uomo che aveva parlato per primo, visibilmente contrariato, si voltò e si avviò all'uscita e i suoi compagni lo seguirono. Allora i due ragazzi proseguirono.

    Questa è una storia che ho scritto per gioco, volevo solo sapere cosa ne pensate ;)

    Edited by SaraBlackWings - 3/1/2013, 19:34
     
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  2. asiana
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    Penso che l'uso del grassetto e i trattini rendano il tutto più comprensibile. Sto finendo di leggere comunque ok!!!
     
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1 replies since 2/1/2013, 21:20   175 views
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